Piccole unità produttive pronte per l’uso e complete di tutti i macchinari necessari. Marco Malavasi, titolare dell’azienda produttrice Unimeat: “Una soluzione che consente di alleggerire il peso della burocrazia”.
La crisi economica ha costretto numerose imprese, anche del settore alimentare, a rivedere le proprie esigenze, riducendo le spese senza perdere la qualità dei propri prodotti. Una soluzione a questo problema, comune a tante piccole e medie aziende italiane, è stata proposta, con un certo successo, da Unimeat, azienda modenese che si occupa dal 2006 di progettazione e fornitura di macchinari e impianti completi per la macellazione delle carni suine, bovine e ovine. Si tratta di innovativi container per la lavorazione della carne, piccole unità produttive che contengono tutti gli impianti necessariper la macellazione e che devono soltanto essere collegati alla rete elettrica e fognaria per funzionare alla perfezione.
“Lavoriamo con aziende dalle diverse dimensioni, da quelle agricole agli agriturismi alle grandi industrie – racconta a Eurocarne Post Marco Malavasi, titolare di Unimeat -. Ma questo prodotto in particolare è attualmente il nostro fiore all’occhiello. I suoi vantaggi per imprese di piccole dimensioni sono soprattutto due: da un lato la documentazione burocratica viene alleggerita, in quanto non c’è bisogno di una serie di autorizzazioni a livello comunale per l’avvio dei lavori, e, seppur le capacità produttive risultino limitate, hanno una grande funzionalità”.
La soluzione del container per la macellazione proviene dal know how di un’azienda che fin dalla sua fondazione si è inserita, con successo, nel mercato dei sistemi per la lavorazione delle carni. “Dal 2006, anno in cui l’azienda è nata – continua Malavasi – abbiamo dovuto cambiare politica, e così abbiamo insistito sui container e sull’assistenza agli impianti che hanno dovuto chiudere e che sono stati rivenduti nei paesi esteri. Insomma, abbiamo investito sull’usato piuttosto che sul nuovo”.
Un posizionamento, quello di Unimeat, che ha dato i suoi frutti, dato che l’azienda si è potuta affermare come un tassello importante nello scenario italiano e internazionale. “Ci stiamo concentrando molto sull’Europa dell’Est, mentre si intensificano le iniziative con l’Africa– continua Malavasi -. Speriamo di portare a termine questi progetti e soprattutto che ci sia una ripresa del mercato interno italiano, che tuttavia rimane la punta di diamante dei nostri prodotti per quel che riguarda sia i suini che i bovini che gli ovini. Altrimenti, saremmo costretti ancora una volta a rivedere il nostro asset aziendale”.
Filo rosso della storia di questo successo tutto italiano è l’innovazione. “Cerchiamo di inventarci prodotti nuovi, perché non si riesce a vivere di sola macellazione”, commenta il titolare. Esempi di questo impegno sono il servizio di fornitura di capannoni in struttura metallica con tamponamento in pannelli isotermici per le celle frigorifere, porte interne e serramenti esterni, impianti di raffreddamento e climatizzazione, oltre ai i macchinari di asciugatura e stagionatura dei salumi.
Fonte: Osservatorio Eurocarne